domenica 11 febbraio 2007

A Massimo Troisi



Prima di iniziare il mio grido di insofferenza, volevo fare un omaggio ad una persona che con la sua voce e il suo modo di fare ha sfiorato delicatamente la mia anima.



volevo ricordarlo con una poesia scritta dal miglior artista contemporaneo, nonchè suo grande amico.



Una poesia di Roberto Benigni. A Massimo Troisi

Non so cosa teneva "dint'a capa",intelligente, generoso, scaltro,per lui non vale il detto che è del Papa,morto un Troisi non se ne fa un altro.Morto Troisi muore la segreta arte di quella dolce tarantella, ciò che Moravia disse del Poeta io lo ridico per un Pulcinella.La gioia di bagnarsi in quel diluvio di "jamm, o' saccio, ‘naggia, oilloc, azz!"era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz."Non si capisce", urlavano sicuri,"questo Troisi se ne resti al Sud!"Adesso lo capiscono i canguri,gli Indiani e i miliardari di Holliwood!
Con lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente,
il suo destino, e non m'ha mai parlato della pizza, e non m'ha mai suonato il mandolino.
O Massimino io ti tengo in serbo fra ciò che il mondo dona di più caro,ha fatto più miracoli il tuo verbo di quello dell'amato San Gennaro



GRAZIE MASSIMO...

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